COME FARE FOTO CON POCA LUCE

COME FARE FOTO CON POCA LUCE

Come fare foto con poca luce……Forse qualcuno rimarrà sorpreso nell’ apprendere che nella fotografia notturna le foto più belle di paesaggi, monumenti, palazzi o quant’altro volete, non sono proprio scattate di notte. Il momento migliore della giornata è subito dopo il calar del sole o il tramonto.

Se è vero cha la fotografia è un gioco di soggetti,  colori e luci, ecco, nella fotografia notturna luce e colore prendono la maggior parte della nostra attenzione, poichè un loro corretto utilizzo ci aiuta a raggiungere i risultati migliori.

Cosa ci serve per poter realizzare delle fotografie  come quelle dei professionisti?

COME FARE FOTO CON POCA LUCE
  • Macchina fotografica con possibilità di impostazioni manuali
  • Un buon obiettivo
  • Cavalletto con testa snodabile
  • Cavetto per lo scatto

Per quanto riguarda la luce, per ottenere un buon risultato si deve esporre correttamente. L’esposizione è la durata dell’apetura del diaframma e la corretta esposizione sta ovviamente ad indicare una durata sufficiente ad avere ben chiaro nell’immagine il soggetto inquadrato.

Nelle moderne macchine fotografiche l’esposizione è abilmente calcolata dagli esposimetri interni. Quando la luce è sufficiente, tutto quello che dobbiamo fare è “click”.

La quantita di luce che giunge al sensore é un mix tra luce ambiente, ISO e apertura relativa (il rapporto apertura indicato dalla lettera F).

Più alto è impostato il valore ISO della macchina digitale e più sensibile questa sarà alla luce. Quindi avrà necessità di tempi minori rispetto a ricettori con relativi ISO più bassi.

Più basso è il valore relativo dell’apertura dell’obiettivo (mostrato con la lettera F) è più luce esso lascerà passare (avrà anche una minore profondità di campo, ma per il momento non ci occorre sapere altro). Questo per il semplice motivo che ad un valore  più basso corrisponde una più ampia apertura dell’otturatore.

Detto questo è facilmente intuibile che in condizioni di scarsa o minore luce, come nel caso che andiamo a descrivere, il tempo di posa può allungarsi enormemente da quei valori che siamo normalmente abituati.

La prima cosa che viene in mente è quella di aumentare il valore ISO almeno in maniera tale da poter sopperire ad eventuali movimenti della macchina tenuta a mano libera. Aumentando il valore ISO si aumentano anche i difetti elettronici (detti rumore) che vanno a disturbare la qualità dell’immagine.

COME FARE FOTO CON POCA LUCE

Come detto, ti occorrerà un cavalletto, con il quale potrai impostare, anche se ti sembrerà paradossale, la macchina alla minore sensibilità in modo da sfruttare la migliore qualità possibile (tenete presente che comunque nelle foto in queste condizioni il rumore termico tende comunque ad emergere). Se la vostra macchina ve lo permette utilizzate il formato RAW.

Quando conviene scattare
Come abbiamo detto inizialmente esiste un momento della giornata in cui la luce del cielo si trova in equilibrio con il soggetto fotografico. Questo avviene qualche decina di minuti dopo il tramonto, o qualche decina di minuti prima dell’alba , ed ha una forte variazione di intensità e durata se state guardando in direzione del tramonto o dalla parte opposta.

Generalmente il cielo è più frizzante nella direzione del tramonto, situazione che può essere rafforzata da nubi o da altri appezzamenti nuvolosi. Anche un cielo totalmente limpido può divenire interessante. Quello che si deve sempre ricordare è che quello che vediamo ad occhio nudo è solamente una rappresentazione fortemente elaborata dal nostro cervello sulle decine immagini al secondo che il nostro occhio invia. Per cui non fatevi ingannare dall’apparente facilità del soggetto.

Inquadratura, come scattare, settaggi e impostazioni varie
La prima cosa da fare, una volta deciso quale sia il soggetto da fotografare, é come incquandrarlo. Decideremo la inquadratura già prima di collegare la macchina fotografica al cavalletto. In questo modo saremo più liberi di muoverci e di fare varie prove di inquadrature per vedere quale ci sembra funzionare meglio.

Una volta fatto questo possiamo collegare la macchina al cavalletto e posizionare il tutto in maniera tale che renda la stessa inquadratura appena verificata.
A questo punto verifichiamo che: 1) la batteria sia carica. 2) la scheda di memoria sia vuota o sufficientemente capiente per i vari scatti che faremo (nel caso di una 35mm, verificare ovviamente la pellicola) 3) impostare lo scatto sul formato RAW. 4) impostare il valore ISO alla minima possibilità disponibile nella propria macchina (nel caso di 35mm verificare che l’ISO impostata corrisponda alla ISO della pellicola).

Messa a fuoco: si mette ben a fuoco l’oggetto principale. Ad esempio nel caso di un palazzo, si concentra l’attenzione su di esso mettendolo ben a fuoco. Si chiude quindi il rapporto focale ad almeno f16/18. Diversamente si potrebbe impostare il fuoco all’infinito e chiudere il rapporto f alla massima possibilità, ad esempio f22. La massima chiusura da anche la massima profondità di campo. In questo modo cerchiamo di garantirci la massima profondità di campo possibile. Meglio sarebbe focheggiare il soggetto, come già detto, e poi muovere di pochissimo il punto del fuoco; ad esempio se tra noi e il soggetto messo a fuoco troviamo un punto di interesse, chiamato in inglese “foreground interest”, focheggiamo a 3/4 dal soggetto principale mantenendo il rapporto focale ad almeno f16. Si potrebbe pensare che la soluzione migliore sia quella di chiudere il rapporto focale alla massima possibilità, però é noto che gli obiettivi danno il meglio con rapporti focali tra f/8 e f/16.

Lo scatto: se la luce é fortemente abbassata, diciamo di un colore celeste ancora chiaro, possiamo eseguire il nostro primo scatto, giusto per verificare la corretta esposizione la quale sarà verificata sull’oggetto, nel nostro esempio il palazzo. Se il palazzo è un palazzo storico o un monumento, sicuramente ci saranno luci artificiali ad illuminarlo e al tramonto saranno già accese. Noi dobbiamo verificare la corretta esposizione del monumento rispetto alle sue luci. Sicuramente al primo scatto il cielo retrostante sarà risultato piuttosto pallido, non rimane che aspettare ancora un pò.

Suggerimenti utili: sarebbe ovviamente preferibile che la vostra macchina fosse dotata di un cavetto per lo scatto per evitare il movimento della pressione delle dita durante lo scatto. In alternativa potete utilizzare l’autoscatto. Può sembrare una banalità, ma esistono vari tipi di vibrazioni che vengono tutte alla “luce” in questo tipo di fotografia. Un’altro tipo emerge se state utilizzando una D-SLR, cioè una macchina reflex. Infatti in questo tipo di macchine l’otturatore viene anticipato dal movimento specchietto creando una micro vibrazione che alla presa in visione delle immagini tanto micro non é. Se il vostro corpo macchina lo permette impostatelo in maniera tale che il ribaltamento dello specchietto avvenga in anticipo. Voi non dovrete fare niente, impostatelo dal menù e il resto lo farà la macchina. Diversamente potrete utilizzare la tecnica del cartoncino nero: mettete un cartoncino nero davanti all’obiettivo, scattate, quindi, dopo circa un secondo (ma + realisticamente dipenderebbe dalla capacità di smorzare le vibrazioni del vostro cavalletto) togliete il cartoncino. Questa semplice operazione garantisce che le vibrazioni si siano attenutate.

Tempo di esposizione in fotografia notturna

Come abbiamo accennato all’inizio, fotografando di notte si ha quasi sempre a che fare con basse luminosità. Nel caso descritto abbiamo anche detto che per ragioni di profondità di campo, chiuderemo il nostro rapporto focale ai minimi valori. La combinazione di questi due parametri fa si che il nostro tempo di posa si allunghi notevolmente, anche fino a 20 o 30 secondi.
Non mi resta che augurarvi: BUONE FOTOGRAFIA NOTTURNA….